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L’evoluzione della domanda è differente a seconda del tipo di applicazione, professionale o hobbistica. All’interno di tali fasce si distinguono poi le motoseghe elettriche e quelle a batteria agli ioni di litio. È ovvio dunque che le aziende si siano ritagliate il proprio spazio a seconda del mercato di riferimento. Questa premessa è d’obbligo per discernere le differenze considerazioni sullo scenario tendenziale del settore. La considerazione comune che sembra emergere è che le motoseghe a batteria agli ioni di litio non sono ancora entrate a far parte dell’olimpo delle vendite. Per qualcuno siamo ancora alla preistoria e quindi c’è ancora molta strada da percorrere. Purché, ovviamente, la tecnologia si evolva per proporre soluzioni più economiche. Cerchiamo di approfondire la questione grazie alle valutazioni emerse dagli operatori.

C’è mercato e mercato

Per chiarirci le idee distinguiamo gli ottimisti dagli scettici. Nella prima categoria rientra Diego Dalla Vecchia, responsabile marketing e comunicazione di Fiaba, il quale afferma soddisfatto che “da qualche anno ci siamo inseriti in questo mercato con il marchio Worx, distribuito in esclusiva. I risultati sono stati sempre in crescita grazie al pieno consenso di moltissimi clienti. Per quanto ci riguarda, e dati alla mano, la crescita è evidente. Segno che ci rende particolarmente orgogliosi e propositivi per il futuro”. Giuseppe De Gobbi, responsabile divisione Husqvarna di Fercad, aggiunge che “nelle macchine al litio si nota un incremento da parte del privato hobbista, che aspira ad avere ed iniziare ad utilizzare una macchina non solo ecologica, ma anche altamente performante. Lo stesso vale per il professionista, che considera l'efficienza di una macchina non solo dalla durata e robustezza, ma anche dalla capacità di questa di giovare a lui e all'ambiente. Ci si sta quindi sempre più sensibilizzando su questo tema e la tecnologia non può che andare in aiuto a questo importante intento”. Rosalba Surico, responsabile marketing divisione giardino di Makita, osserva che “la domanda nazionale di elettroseghe si dirige da anni verso le alte potenze. Anche noi procediamo su questa linea di tendenza”. L’ufficio marketing di Sabart registra “un lieve miglioramento rispetto alla stagione 2013. Il prezzo di vendita dei prodotti a batteria di qualità è mediamente alto. Il consumatore dovrebbe essere guidato dal rivenditore nella scelta per non rischiare di acquistare un prodotto in cui il prezzo basso corrisponde a una bassa qualità”. L’argomento prezzi sta cuore a molti. Matteo Bendazzoli, responsabile marketing di Einhell Italia, rileva che “il comparto degli articoli elettrici, forse anche agevolati dai costi inferiori e dalla preferenza dimostrata dal pubblico femminile (sempre più presente ed attivo), ha mantenuto una domanda stabile con un leggero incremento in termini di volumi. Sul fronte dei prezzi vi è stata un’ulteriore leggera riduzione a sostegno di azioni commerciali specifiche”. Quanto allo scenario tendenziale, Giovanni Masini snocciola qualche dato. Il marketing director di Emak mette in luce che “secondo i dati Comagarden il mercato delle elettroseghe è stimato in leggero aumento dell’1,7% rispetto all’anno scorso. Nel caso delle seghe a batteria agli ioni di litio, pur essendoci poche statistiche a riguardo, stimiamo una crescita della domanda anche se ancora su valori modesti. Attualmente i prezzi delle elettroseghe sono sotto pressione a causa dell’avanzata di produttori provenienti dalle aree price sensitive”.

I realisti del mercato

Fra chi non è né ottimista né pessimista vi sono operatori come Francesco Del Baglivo, product manager di Stihl, il quale osserva che “il primo semestre di quest’anno ha registrato due aspetti diversi: quello delle elettroseghe è un mercato stabile in termini di quantità vendute, ma sul fronte dei prezzi si assiste ad un calo, perché la GD propone offerte sempre più aggressive per prodotti di qualità inferiore. Le motoseghe ad accumulatore hanno un trend di vendita positivo in quanto è un mercato “neonato”, e quindi da esplorare, ma ancora troppo lento nella crescita rispetto ai vantaggi tecnologici che può offrire”. Pietro Cattaneo, amministratore delegato di Mtd Products Italia, sostiene che “sui prodotti a batteria la richiesta nel mercato italiano è in lieve aumento rispetto agli anni scorsi. È invece in lieve calo quella relativa ai tradizionali prodotti elettrici. I prezzi sono stabili per i prodotti di fascia alta, e sono in leggera diminuzione nel caso dei prodotti consumer”. L’ufficio marketing di McCulloch, brand distribuito in Italia da Husqvarna Italia, osserva che “la domanda ha mantenuto un trend costante e questo è sicuramente un indicatore positivo considerato il periodo storico. Per quanto riguarda i prezzi, questi possono oscillare da 70 a 170 euro. La nuova gamma di elettroseghe appena lanciata da McCulloch si posiziona perfettamente in questo range”. Alessandro Barrera, responsabile vendite di Brumar, rileva che “nel comparto elettrico domanda e prezzi sono stabili. In quello a batteria la domanda è ancora abbastanza debole, anche se i prezzi stanno diventando leggermente più appetibili”. Paolo Salvestrini, amministratore delegato di Pellenc Italia, chiarisce innanzitutto che “il nostro target è il mercato professionale. In tale ambito il trend della domanda nazionale e dei prezzi risulta per lo più costante e senza variazioni sostanziali”. Loris Morellini, presidente di Garmec, ammette “di essere scettico sul successo degli apparecchi a batteria agli ioni di litio. Le aspettative erano positive perché si pensava che potessero avere una rapida diffusione. Ma tali attese sono andate deluse perché i ritmi di vendita e di richiesta sono più bassi di quanto ci si aspettasse”.

Una domanda “elettrizzante”

A conti fatti, e grazie soprattutto al loro prezzo, gli apparecchi elettrici continuano a dettare legge, visti ancora i bassi numeri delle vendite di quelli a batteria agli ioni di litio. Ma per questi prodotti la strada può essere in discesa se si sviluppano nuovi canali di vendita, come l’e-commerce. Ma andiamo per ordine. Per quanto riguarda il successo degli apparecchi elettrici concordano quasi tutti. Masini afferma che “i volumi importanti sono sulle elettroseghe, perché le seghe a batteria sono penalizzate da un livello elevato di prezzi e da un’autonomia ancora non ottimale. Una volta risolte queste lacune la domanda degli apparecchi a batteria sarà in forte crescita”. La Surico conferma che “per il momento l’elettrico conserva grandi numeri. Gli apparecchi a batteria stanno crescendo, ma il mercato è ancora a livelli preistorici in quanto a volumi di vendita”. Barrera sottolinea che “la prevalenza della domanda è ancora orientata sui modelli elettrici. C’è molto interesse sui modelli a batteria ma il prezzo ancora troppo alto frena l’acquisto su quella fascia media di utenza che potrebbe sviluppare volumi interessanti”. Il livello dei prezzi dipende dal costo della batteria. Cattaneo sottolinea infatti che “le quote di mercato dei prodotti elettrici sono ancora di gran lunga superiori rispetto a quelle con alimentazione a batteria per un discorso di prezzo. Nonostante il costo delle batterie sia in calo grazie allo sviluppo tecnologico del settore, i prezzi degli alimentatori sono ancora molto alti e ciò si ripercuote sui prezzi al pubblico”. Bendazzoli precisa che “Einhell Italia, viste le esperienze negative della casa madre sul mercato tedesco, ha deciso di non affrontare il settore delle elettroseghe a batteria, privilegiando il rapporto qualità/prezzo nel settore degli articoli a cavo”. Secondo Morellini “la domanda è concentrata sugli apparecchi ad usi hobbistici piuttosto che su quelli semiprofessionali, che trovano spazio nei rivenditori specializzati e comunque l’elevato costo delle macchine a batterie agli ioni di litio continua a far preferire quelle elettriche”. L’ufficio marketing di McCulloch rimarca il fatto che “i prodotti elettrici sono sicuramente i più richiesti in quanto il prezzo è più contenuto ed hanno una maggiore autonomia di lavoro”. L’ufficio marketing di Sabart conferma che “ad oggi gli apparecchi più apprezzati dai consumatori restano quelli elettrici”. Alcuni operatori credono fermamente sulle potenzialità degli apparecchi a batteria. Del Baglivo afferma che “gli apparecchi elettrici sono presenti da diversi anni e quindi sono i più conosciuti e anche i più economici, ma presentano l’impedimento del cavo elettrico che può limitarne il campo d’azione. I prodotti al litio, invece, combinano perfettamente i vantaggi dell’autonomia del raggio di lavoro delle versioni a scoppio con quelli dei modelli elettrici con cavo, come ad esempio minor rumore e assenza di gas di scarico. Un altro vantaggio dei prodotti ad accumulatore è che non necessitano dell’utilizzo di cuffie acustiche. Per questi motivi crediamo che i prodotti al litio siano quelli più apprezzati dai consumatori”. Dalla Vecchia sottolinea che “l’alimentazione a batteria rende più pratico e facile l’utilizzo degli apparecchi al litio con maggior consenso da parte dei consumatori. A rallentare un po’ l’entusiasmo per il prodotto al litio rispetto all’elettrico sono i prezzi, che risultano più elevati”. De Gobbi osserva che “per quanto ci riguarda i prodotti al litio riscuotono molto più interesse. È la naturale evoluzione del mercato, per cui si va sempre più in quel verso”. Salvestrini contestualizza il discorso “a seconda della segmentazione del mercato. Esistono diverse tipologie di prodotti con variegate tipologie di alimentazione: cavo elettrico, con batteria incorporata che possiamo chiamare cordless, con batteria esterna ovvero spalleggiata. L’interesse da parte degli utilizzatori prevede per la prima divisione un pubblico hobbistico, mentre le altre sono apprezzate dai consumatori di livello semi- professionale e professionale, in quanto hanno una autonomia e una potenza nettamente superiore, e quindi permettono di lavorare per un periodo di tempo maggiore con risultati ottimali”.

 

Al rivenditore di tutto e di più

Per quanto riguarda le strategie di sell-out le aziende sembrano scatenarsi. Ciascuna di loro adotta particolari strategie a seconda dell’offerta e del mercato di riferimento. Fra le principali prevalgono le azioni di comunicazione sul punto vendita tramite affissioni, volantini e strategie di visual merchandising. Masini evidenzia che “Emak fornisce maggiori e più continuativi supporti per stimolare il sell-out e generare traffico sul punto vendita. Ci avvaliamo di strumenti come direct mailing e affissioni. A settembre abbiamo lanciato una nuova campagna autunnale sulle motoseghe”. Cattaneo evidenzia che “soprattutto sui modelli Wolf-Garten possiamo supportare il rivenditore con un’infinita serie di materiale pubblicitario e di arredamento per il negozio. Il tutto è rivolto ad informare l’utilizzatore finale circa i vantaggi e la qualità che solo Wolf-Garten può dare”. Bendazzoli dichiara che “la scelta di Einhell è di sostenere i rivenditori tradizionali non chiedendo impegni particolari e prestagionali, facendoci carico degli elevati oneri di gestione dei magazzini. Per il sell-out mettiamo a disposizione dei nostri clienti volantini promozionali mirati ad informare e invogliare la clientela finale locale all’acquisto. Supportiamo inoltre i punti vendita nella realizzazione di sistemi espositivi dedicati”. De Gobbi assicura che “Fercad cura comunicazione e promozione continua della novità e delle caratteristiche aggiuntive dei prodotti ed esposizione creata ad hoc in occasione di importanti fiere ed eventi”. La Surico sottolinea che “Makita stampa dei volantini con prezzi promozionali che il rivenditore distribuisce all’interno del suo punto vendita ed incoraggia le vendite autunnali”. L’ufficio marketing di McCulloch afferma che “esistono delle promozioni per i rivenditori, ma sono trasversali rispetto ai prodotti McCulloch. Abbiamo realizzato però un dépliant esemplificativo per guidare i consumatori all’acquisto delle elettroseghe McCulloch, disponibile presso i rivenditori”. Salvestrini chiarisce che “le strategie di sell-out di Pellenc sono principalmente impostate sul coinvolgere in periodi strategici dell’anno i nostri rivenditori in azioni commerciali specifiche volte esclusivamente ad un mercato professionale”.

 

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