Scarica la tua rivista!


image

Ci può dare un suo commento generale sul fenomeno della contraffazione nel settore delle macchine per giardinaggio?
«Tra i comparti che compongono FederUnacoma quello delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde, rappresentato da Comagarden, è uno dei più esposti al fenomeno della contraffazione. Il danno per le nostre imprese è difficile da quantificare, perché non abbiamo possibilità di monitorare quanti prodotti vengono contraffatti e su quali mercati del mondo vengono venduti, ma certamente si tratta di un danno molto consistente, perché sottrae importanti quote di mercato alle nostre imprese e ne vanifica gli investimenti in ricerca e sviluppo».

I costruttori di macchine per il giardinaggio lamentano casi di plagio da parte di alcuni Paesi in particolare? E per quali tipi di macchine?
«Molte aziende di paesi emergenti soprattutto dell’area asiatica - vedi il caso della Cina in particolare, ma anche di altri Paesi in fase di rapida industrializzazione - si avvantaggiano del know how delle nostre industrie, copiando di sana pianta ogni tipo di prodotto e di brevetto, e questo rappresenta una violazione palese delle norme sul rispetto della proprietà intellettuale. Alcune di queste aziende copiano addirittura il design e il marchio dei nostri prodotti, in modo tale da confondere gli acquirenti sfruttando tutto il valore della reputazione e del brand conquistato dalle nostre imprese con anni di lavoro, e con consistenti investimenti per l’innovazione, il marketing, la rete di assistenza».

Che tipo di tutela è prevista in Italia contro il fenomeno della contraffazione nel comparto delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde?
«Nella maggior parte dei casi le aziende che realizzano prodotti contraffatti hanno sede legale nei Paesi d’origine e quindi i procedimenti dovrebbero essere incardinati presso i tribunali di questi Paesi stessi, che sono molto lontani sia geograficamete che culturalmente. I procedimenti comportano spese legali molto gravose e hanno minime possibilità di successo in giudizio. Anche in Italia, nei casi in cui è possibile avviare procedimenti presso i nostri tribunali, i tempi della giustizia sono molto lunghi e questo ancora una volta finisce per “premiare” i comportamenti illegali».

Quali processi/normative andrebbero migliorati/aggiornati per il futuro oltre a quelli per contrastare la contraffazione?
«In realtà le norme che regolamentano questa materia sono in evoluzione, perché tutto il processo di globalizzazione dell’economia e dei mercati, che si è affermato in modo molto accentuato con l’inizio del nuovo millennio, ha prodotto un’attenzione crescente per questi problemi, almeno sul piano del diritto. La difficoltà riguarda la possibilità effettiva di applicare le norme, in un sistema che ha delle maglie troppo larghe. Un ambito in cui si può fare di più è certamente quello dei controlli doganali, che dovrebbero almeno arginare l’ingresso nei mercati europei di tanti prodotti che arrivano sprovvisti dei requisiti minimi imposti dalle norme comunitarie, e che rappresentano un rischio anche per la sicurezza degli operatori. Anche per questo è importante che gli acquirenti di queste macchine siano bene informati e consapevoli della differenza che esiste, sul piano funzionale oltre che sul piano etico, ad utilizzare macchine originali o macchine frutto di contraffazione».

I risultati dell'export delle macchine agricole per il 2012 sono stati positivi: per il 2013 pensa che il trend di crescita continuerà?
«Il mercato delle macchine agricole e delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde è inevitabilmente legato alle condizioni economiche generali dei vari Paesi. Dopo la grave crisi del 2008-2009, l’economia internazionale è in ripresa – sia pure con un ritmo nel secondo semestre del 2012 più lento rispetto alle previsioni – e questo dovrebbe premiare le esportazioni dei nostri prodotti su quei mercati che conoscono e apprezzano la qualità del Made in Italy. Europa e Stati Uniti sono da sempre i nostri mercati di riferimento, ma nuovi Paesi – pensiamo ad esempio all’Europa orientale, alla Turchia, e al mondo arabo – possono rappresentare nuovi sbocchi per la nostra produzione».

Le vendite di macchine da giardinaggio hanno invece evidenziato un trend negativo in Italia: che prospettive ci sono per il prossimo anno?
«Il mercato nazionale è in crisi per tutte le tipologie di macchine ed anche il settore del garden risente di questo clima nel quale ogni acquisto e investimento risulta rallentato. Nel nostro comparto, i primi 3 trimestri del 2012 hanno registrato una contrazione complessiva del mercato italiano pari al 14% rispetto allo stesso periodo del 2011. Presto disporremo del consuntivo dell’intero anno 2012 e speriamo che i dati possano dimostrare una riduzione del passivo. Per il 2013 si parla di una possibile ripresa economica a partire dal secondo semestre…vedremo se sarà così e vedremo in che modo questo avrà effetti sul mercato di settore. Intanto le aziende italiane del garden si concentrano anche nello sforzo di internazionalizzazione, puntando sui mercati esteri i quali hanno sofferto meno di quello interno. L’associazione svolge in questo senso il proprio ruolo, supportando le imprese associate nella ricerca e nella promozione del loro prodotto nei mercati esteri di interesse».

Ultimi Articoli

image
16/04/2024

Dal 24 aprile al 4 maggio 2025 a Genova nel nuovo Waterfront di Levante Rinascita è la parola d’ordine Una sfida tra le eccellenze del florovivaismo nel segno dell’arte e

Tags:
...Leggi Tutto
image
08/04/2024

Le città esercitano un forte richiamo sulle persone, sia per ragioni lavorative che per il semplice piacere di vivere in un ambiente urbano. Tuttavia, anche in mezzo al caos metropolitano, c

...Leggi Tutto
image
05/04/2024

Con un obiettivo alla salvaguardia dell’ambiente e del pianeta e grazie all’amore per le piante, la famiglia Crespo è riuscita nel corso di poco più di trent’anni a

...Leggi Tutto

Rivista Garden Grill & Pet

Gli speciali WEB

Tecno Verde Evolution