Risposte concrete dalle istituzioni e un ufficio dedicato al florovivaismo al Ministero delle politiche agricole per uno dei settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus. E’ questo l’appello al Governo dell’associazione Florovivaisti Italiani che lamenta la mancanza di provvedimenti ad hoc per i produttori di fiori e piante in vaso, le cui specificità non sono state prese in considerazione, laddove le misure finora varate hanno avuto carattere trasversale per tutto il mondo agricolo, non aiutando, di fatto, il settore a uscire dalla crisi.
Florovivaisti Italiani fa, inoltre, un appello al Governo affinché la misura di decontribuzione, prevista nel Dl Rilancio per i datori di lavoro relativamente alla manodopera dipendente, comprenda anche titolari di impresa e coadiuvanti. E’, dunque, necessario estendere l’esonero del versamento dei contributi previdenziali ai lavoratori autonomi per superare le difficoltà economiche generate dal Covid 19 e attivare velocemente la ripresa produttiva del comparto florovivaistico.
L’associazione vuole porre l’attenzione alla ricaduta negativa di questa misura per le imprese floricole di piccole dimensioni -spesso a conduzione familiare- che hanno subito il danno dallo stop della commercializzazione nel periodo primaverile, cui si è aggiunta la beffa di aver dovuto far fronte alle spese di smaltimento del prodotto invenduto.
L’associazione ritiene che i problemi del florovivaismo siano dovuti a una sostanziale mancanza di coesione verso obiettivi comuni a livello nazionale. “Due le risposte che riteniamo urgenti in questo momento –dichiara il presidente dei Florovivaisti Italiani Aldo Alberto-: un ufficio fiori dedicato presso il Ministero e un maggiore impegno unitario verso una rappresentanza del nostro comparto. L’associazione Florovivaisti Italiani si è contraddistinta per un impegno che porti maggiore coesione e ritiene che un ufficio ministeriale dedicato a livello nazionale avrebbe l'indiscusso vantaggio di supportare il tavolo di lavoro al Mipaaf che riunisce le rappresentanze del florovivaismo, dando gambe a un settore in grado di fornire ancora molto al Pil agricolo di questo Paese”.
“In un momento storico complicato come quello che si sta vivendo, occorre agire e reagire con determinazione e tempestività –conclude Alberto- portando all’ordine del giorno iniziative coraggiose e nuovi indirizzi di sostenibilità, che mettano al centro il tema improrogabile dell’innovazione per le imprese. Tutto questo può scaturire solo dal confronto costruttivo che abbia come unico obiettivo comune il futuro del florovivaismo italiano”.
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