Nei garden center spiccano in bella mostra motoseghe all'avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi utilizzatore. Come in molti campi, anche in questo le novità sono quasi all'ordine del giorno e la ricerca compie passi avanti molto velocemente. Non c'è quindi da sorprendersi se i modelli attuali non abbiamo quasi nulla a che vedere con i primi rozzi strumenti con questa funzione usati dall'uomo, tanto più che le più antiche tracce di attrezzi utilizzati per tagliare il legname risalgono addirittura a cinque millenni prima della nascita di Cristo: si trattava di rudimentali selci a forma di mezzaluna con incisi piccoli denti affilati. Nel corso dell'Età del Bronzo, tale materiale era impiegato per rendere più robusti questi strumenti, che venivano utilizzati anche per combattere contro animali feroci e nemici. Fu verso il 750 a.C. che, oltre al bronzo, cominciò a essere usato anche il ferro nella fabbricazione di tali attrezzi.

Nel 1800 le prime seghe circolari a nastro

Va tenuto presente, però, che è solamente a partire dall'ottavo secolo dopo Cristo che è possibile dimostrare, grazie a fonti e reperti, che questi strumenti venivano usati come utensili a mano, anche se non ancora per i lavori tipici che si eseguono nei boschi e nelle foreste. Prima, infatti, non c'è alcun tipo di documentazione che possa dimostrare che le seghe fossero utilizzate per abbattere gli alberi e tagliare la legna. Pare che sia stato Leonardo da Vinci il primo a disegnare la forma della dentatura delle lame seganti, grazie a cui era possibile tagliare muovendo avanti e indietro l'attrezzo. Prima di questa invenzione, gli strumenti a sega lavoravano solo attraverso spinta (in Europa) oppure tramite trazione (in Asia). Fu intorno al 1800 d.C. che, in Inghilterra, furono realizzate le prime seghe circolari e a nastro. A quel tempo, la sega era usata soltanto per la depezzatura dei tronchi, mentre per le operazioni di abbattimento e sramatura era impiegata l'accetta. Nonostante gli attrezzi a sega fossero conosciuti già da parecchi secoli, per il loro impiego nelle foreste si attese parecchio.

Nel Novecento cambia tutto

In base ad alcune fonti, fu soltanto intorno alla metà del 19esimo secolo che furono costruite le prime seghe meccaniche, che tagliavano grazie a un movimento avanti-indietro simile a quello di un vogatore. La vera rivoluzione nel campo, però risale agli Anni Venti del Novecento, quando fu ideata la sega a catena vera, azionata da un motore. A “credere” in questa tecnologia furono soprattutto in tre: Wolf (Stati Uniti), Westfelt (Svezia) e Stihl (Germania), che è la più antica azienda produttrice di motoseghe al mondo. Fu verso la fine del 1920 che furono poi realizzate le prime motoseghe con motore a benzina. Tali macchine, però, erano molto pesanti, poco maneggevoli e richiedevano la presenza di due operatori per funzionare. Risale invece al 1950 la prima motosega che, sebbene fosse ancora piuttosto pesante (12 Kg), poteva essere utilizzata da una sola persona. Si è dovuto poi attendere 14 anni (1964) prima della realizzazione del primo sistema antivibrazione. È poi del 1972 la progettazione del primo freno della catena. Passarono 10 anni (1982) per la messa a punto del sistema automatico di frenaggio della catena quickstop. Nel 1989 fu poi introdotto il catalizzatore, mentre nel 1991 fu realizzato il dispositivo di accensione automatico.

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BOX: Le ultime tappe

Di seguito, sono indicati i momenti più importanti del secolo scorso riguardo l'evoluzione delle motoseghe:

1926 Stihl produce la prima sega a catena alimentata da un motore elettrico

1927 Dolmar realizza la prima motosega con motore a benzina

1950 Prima motosega utilizzabile da una sola persona

1964 creazione del primo sistema anti-vibrazioni

1972 progettazione del freno della catena

1982 invenzione del sistema automatico di frenaggio della catena (quickstop)

1989 introduzione del catalizzatore

1991 adozione del dispositivo di accensione automatico