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Boom vivaismo toscano e floricoltura ligure, classifiche regionali, export in crescita”.

Myplant & Garden, la fiera internazionale leader del verde professionale (florovivaismo, garden, paesaggio), diffonde e commenta gli ultimi rilevamenti ufficiali della produzione florovivaistica italiana in vista del prossimo, attesissimo appuntamento nei padiglioni di Fiera Milano-Rho. Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale, cresciuto dell’11,4% rispetto all’anno precedente. Un valore che nel 2022 ha superato i 3,1 (3,14) miliardi di euro (il 4,5% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana), il dato più alto delle ultime annate prese in esame. La produzione di fiori e piante in vaso nel 2022 ha superato quota 1,46 miliardi di euro (+11,4%). La produzione dei vivai sfiora il valore di 1,68 miliardi di euro (rispetto agli 1,48 miliardi del monitoraggio precedente).

Sono 17.000 le aziende e oltre 45.000 gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo italiano. Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali (con una quota del 55% del mercato), con un fatturato alla produzione vicina al miliardo: 921 milioni di euro (+11,6%). Una performance che, aggregando i valori produttivi del vivaismo e della floricoltura, porta la Toscana a guidare il mercato italiano con il 31% delle produzioni complessive.

Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria al vertice con 435,6 milioni di euro (+11,7%). Una performance che, aggregando i valori produttivi della floricoltura e del vivaismo, porta la Liguria a essere la seconda potenza produttiva del mercato italiano nel suo complesso, con una quota del 14%.

VIVAI

In un quadro generale di crescita diffusa, spicca la performance del FriuliVenezia Giulia, che nel 2021 ha scavalcato di misura il Piemonte e nel 2022 ha superato anche le produzioni vivaistiche pugliesi confermando un solido trend di crescita.

PIANTE E FIORI

In un quadro generale di crescita diffusa delle produzioni floricole, dominate dalla Liguria - seguita dalla Sicilia e dalla Campania (anch’esse in continua crescita) -, spicca la performance della Lombardia, che supera di misura la Puglia (pur in crescita a doppia cifra), salendo al 5° posto.

Grazie alle performance aggregate, Toscana e Liguria guidano la classifica delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme, così composta:

- 1. Toscana (31%)

- 2. Liguria (14%)

- 3. Sicilia (9,6%)

- 4. Lombardia (8,8%)

- 5. Lazio (6%)

- 6. Puglia (5,6%)

- 7. Emilia-Romagna (4,8%)

- 8. Veneto (4%)

- 9. Piemonte (2,7%).

Il buon andamento dell’export garantisce un saldo positivo della bilancia commerciale (+370 milioni) nonostante l’aumento delle importazioni (passate da 600 a 865 milioni). “L’Italia è produttore ed esportatore di grande rilevanza internazionale – affermano da Myplant. Il prodotto florovivaistico tricolore è tipicamente un ‘Made in Italy’, ossia un prodotto a saldo stabilmente positivo che richiama il nostro Paese dal punto di vista dell’immagine. Siamo molto orgogliosi di essere un solido punto di riferimento per l’intero settore”.

L’Italia è la seconda potenza esportatrice europea del prodotto orto-florovivaistico (dietro ai Paesi Bassi - indiscusso leader mondiale - e davanti a Germania e Spagna). L’export tricolore ha raggiunto quota 1,23 miliardi di euro (valore produzione), in leggera crescita sul 2021 (Istat, Eurostat, AIPH). Il volume è generato soprattutto dai 780 milioni delle piante ornamentali e vivaismo (esclusi gli alberi da frutto e arbusti, che valgono 90 milioni), dai 300 milioni delle piante in vaso, dai 170 milioni derivati da fogliame, rami, muschi, licheni, ecc., recisi, freschi o trattati e dai 135 dei fiori recisi. I 27 Paesi dell’UE sono il principale sbocco dei prodotti italiani (ca 80%).

Il 70% dell’export italiano è destinato, nell’ordine, a Francia e Paesi Bassi (225 milioni ciascuno), Germania (194), Regno Unito (54), Svizzera (47). Paesi Bassi (580 milioni), Germania (44), Spagna (43) e Belgio (36) sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia.

“Siamo l’appuntamento leader in Italia e tra i più importanti a livello internazionale. Le imprese e gli operatori si ritrovano a Myplant per incontrarsi, realizzare business, intercettare nuovi trend, toccare con mano le innovazioni, aggiornarsi, confrontarsi, programmare un futuro che intendiamo tracciare tutti insieme: il florovivaismo è una industry in grado dare il proprio decisivo contributo alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici economici, salutistici ed estetici che ne derivano, passando per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico, la tutela delle biodiversità, la regolazione della temperatura, il consolidamento dei terreni e così via. Lo stesso PNRR rappresenta una opportunità per il comparto, così come l’importanza crescente del verde sportivo. Dalla politica al sistema delle costruzioni, dalla valorizzazione degli spazi aperti ai temi della rigenerazione urbana, alla riforestazione delle città, passando per la consapevolezza di quanto le piante possano fare per combattere i cambiamenti climatici, assistiamo a una costante crescita di sensibilità e attenzione per il verde. Anche in ambito domestico, con l’esplosione del green living, i trend crescenti delle micro-coltivazioni, la cura dei propri spazi all’aperto (balconi, terrazzi, giardini), la coscienza del legame tra verde e bellezza, tra verde e salute, e così via. Ambiti tutti in cui il florovivaismo può assumere un ruolo da primo attore”.

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