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Un biolago è un’opera radicalmente diversa rispetto ad una piscina convenzionale, e differente è anche la manutenzione richiesta. All’inizio della primavera, in previsione di una stagione di sole e caldo, si procede con gli interventi necessari: primo fra tutti, occorre tenere in condizioni ottimali l’area delle piante incaricate della fitodepurazione dell’acqua. Tagliare via le foglie secche, pulire il fondo da eventuali sedimenti, sono tutti accorgimenti che fanno la differenza.

Le piante selezionate per la fitodepurazione sono di tre tipi: ossigenanti, depuranti e ombreggianti; queste ultime sono costituite essenzialmente da ninfee, che con le loro foglie a pelo d’acqua creano zone d’ombra ed evitano che l’acqua scaldi troppo, favorendo la proliferazione di alghe. D’altra parte, un’eccessiva espansione delle ninfee può creare problemi all’equilibrio generale, e andranno diradate. Se qualche alga viene a formarsi nel biolago non è un problema, ma in ogni caso si possono usare prodotti naturali, facili da trovare in commercio. Occorre ricordare, inoltre, che le piante presenti in ciascun biolago sono state scelte in base alle condizioni climatiche di ogni singolo progetto; inserire nuove varietà potrebbe non essere una buona idea, sempre meglio chiedere consiglio al professionista.

Le cascatelle realizzate da Vera Luciani, così come i ciottoli su cui l’acqua rimbalza creando suoni e giochi di luce, hanno sì una funzione estetica ma hanno anche il compito di favorire il movimento dell’acqua che così sarà più ossigenata, fresca e meno soggetta a riscaldamento. In primavera si riaccendono anche le pompe, vengono controllati faretti e skimmer, si verifica il Ph dell’acqua, si puliscono i gradini che permettono l’accesso al biolago: se ne ripristina insomma la totale fruibilità.

E l’acqua? Essendo il biolago un sistema chiuso, non c’è bisogno di svuotare il bacino per sostituire l’acqua: le piante avranno fatto il loro lavoro molti mesi all’anno, e l’acqua rimarrà pulita nel corso del tempo; un abbattimento dei costi non indifferente, come ben sa chi è costretto a sostituire totalmente l’acqua in una piscina tradizionale. Può essere necessario un rabbocco per compensare l’evaporazione naturale, e lo si può fare con l’acqua che si ha a disposizione – anche l’acqua di una fonte naturale è utilizzabile, purché le analisi confermino che abbia i requisiti giusti.

Inutile sottolinearlo, un biolago è dedicato alla balneazione: l’inserimento di animali nel suo ecosistema rischierebbe di alterare totalmente quanto progettato. A risentirne sarebbe soprattutto lo zooplancton, invisibile ma fondamentale componente del biolago per preservare la pulizia e la stabilità dell’acqua. Niente pesci nei biolaghi, quindi, né qualsiasi altra specie animale: un laghetto di carpe, per quanto delizioso alla vista, non sarebbe adatto per fare un bagno ma avrebbe semplice funzione decorativa.

DA SAPERE IN PIU'

 

Semplice ma efficace, eliminare detriti e foglie secche accumulate è un intervento importante, per agevolare il naturale movimento dell’acqua tra le varie zone.

Il biolago è progettato per la balneazione: niente pesci né altre specie animali al suo interno, che rischierebbero di compromettere l’equilibrio dell’ecosistema.

A differenza delle piscine tradizionali, nel biolago non è necessario sostituire l’acqua all’arrivo della nuova stagione; un semplice rabbocco è sufficiente, con un importante contenimento dei costi.

 

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